La tettoia leggermente inclinata di un parcheggio accanto all'officina da parecchi anni è esposta alle intemperie. Alcune lastre di fibrocemento, materiale già di per sé poco solido, si sono indebolite e non sono più resistenti alla rottura. L'operaio, un carpentiere esperto, è consapevole del pericolo quando riceve l'incarico di ripulire il tetto dal muschio. Proprio per questo è attento a muoversi solo sulle travi metalliche e sui listoni. Ciononostante accade l'irreparabile.
Ha quasi finito il lavoro quando una lastra si spezza sotto i suoi piedi. L'uomo sfonda il tetto e precipita da un'altezza di 4,5 m finendo sul pavimento in cemento. Nella caduta si frattura il femore destro.
Prima di salire su un tetto bisogna adottare misure adeguate per evitare le cadute dall'alto. In particolare occorre accertarsi che, in caso di tetti non resistenti alla rottura, il lavoratore vi acceda solo tramite passerelle.
Obblighi dei datori di lavoro:
Obblighi dei lavoratori
Le coperture di tetti realizzate in fibrocemento vanno considerate come non resistenti alla rottura analogamente a lucernari e finestrature continue. Anche se oggi esistono lastre di fibrocemento più resistenti grazie all’integrazione di speciali barre di rinforzo, a occhio nudo è difficile distinguere se si tratta di questa tipologia oppure no.
Le lastre in fibrocemento di vecchia data comportano anche altri rischi e in caso di dubbio bisogna comportarsi come avviene con i materiali contenenti amianto. Poiché potrebbero rilasciare fibre di amianto, occorre evitare di lavorarli. ll muschio può essere rimosso a umido con una spatola o una spazzola (non usare spazzole metalliche o idropulitrici ad alta pressione). Per i prodotti contenenti amianto esistono anche sistemi di pulizia specifici.