Per finanziare le sue prestazioni la Suva utilizza il gettito dei premi e i proventi finanziari. Le riserve di compensazione servono a mantenere stabili i premi durante una recessione; nei periodi di difficoltà economica fanno sì che le aziende non debbano sostenere ulteriori costi salariali accessori.
Mediante il gettito dei premi e i proventi finanziari. Vengono costituite separatamente e in base al rischio di infortunio per entrambi i rami assicurativi (infortuni professionali e non professionali). È questo il motivo per cui sono di diversa entità. Il Consiglio della Suva, formato da rappresentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della Confederazione, ha stabilito che le riserve di compensazione vadano accumulate fino a un ammontare pari al 25 per cento di un premio netto annuo nell'assicurazione infortuni professionali e al 35 per cento nell'assicurazione infortuni non professionali.
Le riserve di compensazione superano il valore massimo stabilito nell'assicurazione infortuni professionali di singoli settori. Come in passato, anche nel 2021 la Suva restituisce le relative eccedenze alle imprese assicurate. Nell'assicurazione infortuni non professionali le riserve di compensazione non vengono restituite, in quanto i valori massimi non sono superati.
I premi vengono ridotti solo se l'analisi annuale dei rischi evidenzia un abbassamento dei costi e una diminuzione dei rischi protratta nel tempo. In via di massima la riduzione dei premi è quindi un'operazione a lungo termine. La riduzione delle riserve di compensazione, per contro, è una misura che riguarda le eccedenze a breve termine.
I premi vengono ridotti unicamente nei settori in cui le riserve di compensazione hanno superato il valore massimo. Nel 2021 è interessato circa il 50 per cento delle imprese. In questo modo la Suva rimborsa ai propri clienti un importo complessivo pari a 78,3 milioni di franchi.
Scheda tematica: 3833-20.i / Giugno 2020.