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6 giugno 2023 | Comunicato stampa

Gli arbitri assicurano più fair play nei tornei di calcetto

Nel mondo del calcio si è consapevoli dell'importanza di un comportamento corretto. Ciò malgrado quasi il 6 per cento dei 45 000 infortuni l'anno a calciatori si verificano durante partite di calcetto. L'influenza dell'arbitro è molto importante per una partita all'insegna del fair play. La Suva offre sostegno agli organizzatori di partite di calcetto con il ricorso ad arbitri tesserati.

Indice

      I tornei di calcetto sono molto seguiti in questo periodo dell'anno. Tanti sportivi, uomini e donne, sanno molto bene che un comportamento sleale può causare infortuni. Ma le cose sul campo di calcio possono anche cambiare in fretta, le emozioni si accendono e si vuole evitare la sconfitta o cercare con tutte le forze di non arrivare ai calci di rigore. Ecco allora che la buona volontà passa in secondo piano.

      Piena consapevolezza, scarsa applicazione

      In uno studio condotto dalla Suva emerge che due terzi dei calciatori intervistati è pienamente consapevole del fatto che un comportamento corretto produce una minore probabilità di infortuni mentre si gioca a calcio. Ma solo il 40% afferma di comportarsi di conseguenza durante una normale partita. E nelle partite di calcetto come stanno le cose? Lo abbiamo chiesto a Sascha Amhof, arbitro FIFA e formatore di arbitri: «È ovvio che la responsabilità di un gioco corretto è innanzitutto a carico dei giocatori. Abbiamo notato che nei tornei di calcetto il gioco è più tranquillo e corretto con la presenza di un arbitro. Attribuire ruoli chiari all'arbitro, che può far abbassare i toni in situazioni concitate e riportare i giocatori all'aspetto divertente della partita, influisce certamente sulla correttezza del gioco».

      Minore probabilità di infortuni: quale ruolo ricopre l'arbitro?

      Negli ultimi 15 anni la probabilità di infortunio durante un torneo di calcetto è scesa dal 17 al 3,5 ogni 1000 giocatori anche grazie all'impiego degli arbitri. Ciò malgrado si verificano ancora circa 2700 infortuni all'anno, se non si contano il 2020 e il 2021, gli anni del Covid in cui non si potè praticare gli sport di squadra come in precedenza. L'arbitro ricopre un ruolo particolare in questo caso: «L'arbitro ha il compito di intervenire nel posto giusto al momento giusto. Se svolge bene il suo lavoro, la partita viene giocata in modo più leale e si possono evitare infortuni dovuti a falli: i dati sugli infortuni dimostrano che ciò funziona anche nei tornei di calcetto», conferma Amhof.

      In caso di infortunio il gioco sleale non danneggia solo i diretti interessati, ma colpisce anche familiari e datori di lavoro. Ecco perché il fair play risulta vincente sotto diversi aspetti: non correre rischi inutili, gioca in modo leale! La Suva offre sostegno agli organizzatori di partite di calcetto con il ricorso ad arbitre e arbitri tesserati.

      Le cinque regole del fair play:

      • Do il buon esempio
      • Accetto le decisioni
      • Gioco in modo responsabile
      • Mantengo la calma
      • Penso e agisco in modo positivo

       

      Maggiori informazioni sul tema del fair play nel calcio e del ricorso ad arbitri tesserati per i tornei di calcetto.

      Chi siamo

      Nata nel 1918, la Suva occupa circa 4700 collaboratrici e collaboratori nella sede principale di Lucerna, nelle 18 sedi di agenzia presenti sul territorio svizzero e nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di diritto pubblico, assicura circa 135 000 imprese con oltre 2,2 milioni di lavoratrici e lavoratori contro le conseguenze degli infortuni sul lavoro e nel tempo libero e delle malattie professionali. Le persone disoccupate sono automaticamente assicurate alla Suva. Su mandato della Confederazione gestisce inoltre l’assicurazione militare e l’assicurazione contro gli infortuni per le persone coinvolte in provvedimenti dell’assicurazione per l’invalidità. Il ventaglio di servizi e prestazioni della Suva comprende prevenzione, assicurazione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e distribuisce le eccedenze agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio della Suva sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la Confederazione.

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