Anche giocando a calcio è possibile ridurre di un terzo il rischio di farsi male
Indice
Ogni anno gli assicuratori LAINF registrano circa 45 000 infortuni di calcio riconosciuti, ciascuno dei quali comporta in media 13 giorni di assenza, per un costo totale di 190 milioni di franchi l'anno. Spesso chi gioca a calcio si procura distorsioni o lesioni ai legamenti del piede o del ginocchio, ma grazie a programmi di prevenzione mirati è possibile ridurre il rischio di infortunio. Questo è ciò che emerge da un recente studio scientifico realizzato dal team di ricerca sotto la guida dell'esperto di sport Oliver Faude. Quando si gioca a calcio, un buon riscaldamento prima dell'allenamento o della partita è importante, ma non è tutto. «La sicurezza in campo si basa anche su altri fattori, come una buona condizione fisica del giocatore, ore di sonno adeguate, una corretta alimentazione e il fair play» spiega Samuel Huber, responsabile campagna calcio alla Suva.
Programmi di prevenzione infortuni efficaci
È sufficiente un riscaldamento di 15 minuti prima di ogni partita e allenamento per ridurre del 30 per cento il rischio di farsi male. Il programma di prevenzione infortuni «11+» della FIFA, oggetto dello studio, include ad esempio esercizi di corsa e altri per migliorare la forza e l'equilibrio. «Programmi come «11+» sono utili per preparare il corpo ad affrontare un allenamento o una partita, con benefici duraturi. Purtroppo, però, non tutti svolgono questi programmi in modo costante. Certo, bisogna fare un po' di fatica ma gli effetti sono davvero apprezzabili» afferma Huber.
Il calcio amatoriale svizzero si fa «duro»
«Nel calcio amatoriale, le azioni di gioco diventano sempre più rapide e gli scontri più intensi» dichiara Samuel Huber, che pratica questo sport in prima persona. Un altro studio commissionato dalla Suva rivela che negli ultimi dieci anni le lesioni dovute a contatti durante le partite e gli allenamenti hanno registrato un forte aumento, pari al 20 per cento circa. E cresce anche il numero di lesioni senza contatti con altri giocatori. Tra queste rientrano in particolare lacerazioni muscolari, stiramenti, rotture dei legamenti, contusioni ed ematomi, soprattutto alla caviglia, alla coscia e al ginocchio.
Valutare il proprio rischio di infortunio con il test online sul calcio della Suva
L'evoluzione del calcio impone anche lo sviluppo delle campagne di prevenzione. Con il test online sul calcio della Suva è ora possibile non solo determinare il proprio rischio di infortunio, ma anche tracciare un profilo di rischio personale e confrontarlo con la community. Il fitness test integrato si basa in parte sugli esercizi proposti dal programma di prevenzione «11+». «Chi conosce e rispetta i propri punti forti e quelli deboli corre meno pericoli e riduce il rischio di infortunio» afferma con convinzione Huber.
Per conoscere il proprio rischio di infortunio, basta fare il test online sul calcio della Suva
Maggiori informazioni sul tema «calcio» sono disponibili qui
Contatto per i media
Regina Pinna-Marfurt
Comunicazione d’impresa e portavoce
Chi siamo
Nata nel 1918, la Suva occupa circa 4500 collaboratrici e collaboratori nella sede principale di Lucerna, nelle 18 sedi di agenzia presenti sul territorio svizzero e nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di diritto pubblico, assicura circa 130 000 imprese con due milioni di lavoratrici e lavoratori contro le conseguenze degli infortuni sul lavoro e nel tempo libero e delle malattie professionali. Le persone disoccupate sono automaticamente assicurate alla Suva. Su mandato della Confederazione gestisce inoltre l’assicurazione militare e l’assicurazione contro gli infortuni per le persone coinvolte in provvedimenti dell’assicurazione per l’invalidità. Il ventaglio di servizi e prestazioni della Suva comprende prevenzione, assicurazione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e distribuisce gli utili agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio della Suva sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la Confederazione.