Il 2 ottobre 1912, esattamente cento anni fa, il Consiglio federale incaricava il Consiglio di amministrazione, fresco di nomina, di istituire l'INSAI, come si chiamava la Suva allora. La tutela della salute e la sicurezza economica per gli infortunati e i loro familiari erano - e tuttora sono - uno dei fondamenti su cui poggia la pace sociale in Svizzera. E difatti, il modello Suva costituisce un esempio molto efficace di collaborazione tra le parti sociali.
Il sistema creato da Bismarck servì da modello per la Svizzera: nel 1890 venne sancita nella Costituzione federale l'introduzione dell'assicurazione contro le malattie e gli infortuni. Finalmente, il 4 febbraio 1912, il popolo approvò la legge che istituiva l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie che era sì introdotta a livello nazionale, ma organizzata a livello cantonale.
Il 2 ottobre 1912 il consigliere federale Edmund Schulthess incaricò i 40 membri del Consiglio di amministrazione dell'INSAI di costituire l'omonima impresa. Schulthess definì l'INSAI un «emblema della solidarietà tra confederati». La prima guerra mondiale e lo sciopero generale impedirono all'Istituto nazionale di iniziare l'attività prima del 1918. Fino ad allora la nuova sede centrale di Lucerna venne quindi utilizzata come ospedale per i militari internati in Svizzera.
«Il mix efficace tra prevenzione, gestione dei casi e riabilitazione permette alla Suva di perfezionare continuamente i servizi proposti. Il nostro case management ci consente di rispondere in tempi rapidi e in modo puntuale ai bisogni degli infortunati. Inoltre cerchiamo di intervenire anche con soluzioni tecniche idonee a tutelare la salute» aggiunge Ulrich Fricker. Che traccia un bilancio positivo: «Malgrado il difficile contesto economico e l'incessante incremento dei costi della salute, la Suva ha ripetutamente ridotto i premi nel corso degli ultimi sei anni. Così continuerà a dare un contributo essenziale per mantenere bassi i costi del lavoro extrasalariali e per rafforzare l'economia svizzera. In questo modo ci guadagniamo la fiducia non solo dei nostri clienti, ma anche della popolazione e della classe politica».
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Bernadette Thalmann, Comunicazione d'impresa,
tel. 041 419 56 23, bernadette.thalmann@suva.ch
Operante dal 1918, oggi la Suva occupa 3100 collaboratori nella sede principale di Lucerna, nelle 18 agenzie sul territorio nazionale e nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di diritto pubblico con un volume premi di 4,4miliardi di franchi, la Suva assicura 118 000 imprese, ossia 1,9 milioni di lavoratori, contro le ripercussioni degli infortuni e delle malattie professionali. Le persone disoccupate sono automaticamente assicurate alla Suva. Dal 2005 gestisce anche l'assicurazione militare su mandato del Consiglio federale. Le prestazioni comprendono assicurazione, prevenzione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e ridistribuisce gli utili agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio d’amministrazione sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la Confederazione.