Le spese di cura aumentano di anno in anno. Gli specialisti della Suva si adoperano quotidianamente per contrastare questa evoluzione. Fra di essi anche la 33enne Jasmin Zimmermann, che da cinque anni lavora come specialista spese di cura presso l’agenzia di Winterthur.
In caso di infortunio la Suva si assume i costi di una cura adeguata. Un sistema tariffario definisce l’importo che un fornitore di prestazioni può fatturare per ogni singola cura. Per la Suva e il fornitore di prestazioni è importante che l’assicurato benefici di una cura ottimale. Ciò non significa che si debba forzatamente ricorrere alle varianti più costose. Può tuttavia succedere, ad esempio, che i fornitori consegnino ai pazienti dei bendaggi per articolazioni più cari del dovuto. «Se rifiutiamo una simile fattura risparmiamo fino a 200 franchi, o anche di più. Sono i piccoli importi che alla fine consentono di effettuare grandi risparmi». Oltre ai controlli delle fatture, anche le visite ai fornitori di prestazioni contribuiscono a risparmiare sui costi. «I colloqui permettono di migliorare notevolmente la collaborazione e la comunicazione» afferma Jasmin Zimmermann. Le visite consentono inoltre di spiegare i punti poco chiari del sistema tariffario.
Ogni anno la Suva respinge fatture per un valore complessivo di 200 milioni di franchi. Di questi risparmi beneficiano le imprese assicurate alla Suva sotto forma di riduzioni di premio.
Quasi un terzo dei circa 1,2 miliardi di franchi che la Suva versa annualmente per le prestazioni mediche e terapeutiche (spese di cura) riguarda prestazioni ospedaliere. Nel 2016 la Suva ha respinto pressoché 4500 fatture relative a cure ospedaliere stazionarie, risparmiando circa 19 milioni di franchi. Tale importo corrisponde mediamente a 4150 franchi per fattura respinta e al 4,2 per cento delle spese complessive rimborsate in ambito stazionario. Le prime cifre indicative lasciano presupporre che i risparmi realizzati nel 2017, stimati a 21 milioni di franchi, saranno notevolmente superiori rispetto al 2016. Quest'anno la Suva ha già controllato oltre 45 000 fatture concernenti prestazioni ospedaliere stazionarie.