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45 anni senza infortuni

Intervista con Paul Bischof: Un forestale non si limita ad abbattere alberi. Rispetta il bosco, lo osserva, lo percepisce con tutti i sensi, lo vive in tutte le stagioni e ne promuove la biodiversità.

Indice

      Intervista con Paul Bischof (62 anni), forestale

      In sostanza io oggi lavoro al bosco di domani. Il mio mestiere mi piace ancora, benché la biodiversità. In sostanza io oggi lavoro al bosco di domani. Il mio mestiere mi piace ancora, benché la pressione economica sia sempre più forte. 25 anni fa un metro cubo di legna copriva i costi di una giornata di lavoro.

      Oggi non basta più nemmeno per un’ora. Lavoro da oltre 30 anni per il Comune di La Grande Béroche. Siamo in quattro, di cui due apprendisti, e ci occupiamo di 1580 ettari di bosco. Nel bosco devi essere sempre consapevole dei rischi che corri. E la fortuna ha poco a che vedere con il fatto che, nonostante i miei anni di servizio, non abbia mai avuto un infortunio. Probabilmente è perché uso sempre i DPI, rispetto le regole vitali, so prevedere i pericoli, sono prudente e paziente. La fretta è il peggior nemico nel bosco. A volte dico STOP. So però che non tutti i colleghi hanno fatto propri questi principi. Me ne rendo conto durante i miei corsi come formatore di BoscoSvizzero. Detto questo, per evitare gli infortuni bisogna anche essere in forma. Sono l’unico che al mattino, prima di iniziare a lavorare, fa esercizi di riscaldamento. Ci tengo alla mia salute. Lo faccio per il mio lavoro, per mia moglie e i miei figli.»

      «Sono l’unico che al mattino, prima di iniziare a lavorare, fa esercizi di riscaldamento.»

      Paul Bischof

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