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25 agosto 2021 | Comunicato stampa

Gli apprendisti presentano un rischio di infortunio più elevato

Ogni anno un apprendista so otto subisce un infortunio sul lavoro. I dati raccolti da tutti gli assicuratori mostrano che l'ingresso nel mondo lavorativo, oltre a suscitare interesse, può anche nascondere delle insidie. A inizio agosto circa 75 000 giovani hanno compiuto il primo passo nella vita professionale. La Suva conosce i motivi che alimentano il rischio di infortunio fra gli apprendisti e le misure volte ad aumentare la loro sicurezza.

Indice

      La fine delle ferie estive è coincisa per numerosi giovani con l'inizio di una nuova fase della vita. Mentre molti di loro hanno preferito proseguire sulla strada della formazione scolastica, molti altri hanno varcato la soglia del mondo del lavoro. Secondo la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione, ogni anno circa 75 000 giovani scelgono di intraprendere un tirocinio professionale.

      Apprendisti: rischio di infortunio doppio rispetto agli altri lavoratori

      Il fatto che l'ingresso nella vita professionale non sia esente da insidie è confermato dalle cifre del Servizio centrale delle statistiche dell'assicurazione contro gli infortuni (SSAINF), secondo cui il rischio che gli apprendisti subiscano un infortunio sul lavoro è praticamente doppio rispetto agli altri lavoratori. Nel complesso, fra gli apprendisti si contano ogni anno 25 000 infortuni sul lavoro, due dei quali hanno esito letale.

      La maggior parte degli infortuni avviene mentre si svolgono i classici lavori artigianali. Circa il 40 per cento ha luogo nell'ambito di lavori manuali, come perforare, affilare o smerigliare, oppure durante l'utilizzo di macchinari come frese e torni. Spesso gli apprendisti vengono colpiti da corpi estranei come schegge o trucioli, oppure si tagliano o subiscono escoriazioni.

      È importante avere esempi da seguire

      I motivi per cui gli apprendisti si infortunano più spesso sono evidenti: per loro è tutto nuovo e non sono abituati a utilizzare utensili manuali e macchinari. Oltre a questo aspetto, molti sottovalutano i pericoli o sopravvalutano le proprie capacità. Numerosi infortuni accadono anche perché gli apprendisti non hanno il coraggio di chiedere quando non sono sicuri. I formatori, i superiori e anche i collaboratori assumono pertanto un ruolo centrale, in quanto fungono da esempio e devono fare in modo che gli apprendisti assimilino la cultura della sicurezza dell'azienda.

      In questo gioco di squadra i formatori hanno un ruolo chiave: sono responsabili affinché gli apprendisti conoscano le regole vitali della Suva e vengano istruiti sulle stesse con regolare frequenza e in modo sistematico. In tale contesto rientra anche l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Sul piano pratico la Suva consiglia ai formatori di coinvolgere i consulenti in sicurezza dell'azienda per far sì che gli apprendisti beneficino delle loro conoscenze e sperimentino in presa diretta dove si nascondono i pericoli sul cantiere o in azienda. Infine, ma non meno importante, i collaboratori possono dare il loro contributo nell'ottica della sicurezza degli apprendisti fungendo da esempio riguardo al rispetto delle regole e avvertendo i giovani quando non osservano le regole vitali.

      Campagna della Suva sulla sicurezza

      Nel 2012 la Suva ha promosso la campagna «Tirocinio in sicurezza», rivolta agli apprendisti, alle aziende e anche alle scuole professionali. Con documenti di formazione, manuali, manifesti e liste di controllo dispensati gratuitamente, oltre a vari altri materiali, la Suva rende attenti ai pericoli presenti nella quotidianità lavorativa. Un altro importante strumento di prevenzione è il percorso interattivo, le cui otto postazioni permettono agli apprendisti di sperimentare sulla propria pelle con quale rapidità può verificarsi un infortunio e a cosa bisogna prestare attenzione per evitare gli infortuni.

      Nella sua veste di maggiore assicurazione svizzera contro gli infortuni, la Suva si impegnerà anche nei prossimi anni, con un'attività di prevenzione mirata, per rendere ancora più sicura la quotidianità lavorativa degli apprendisti.

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      Chi siamo

      Nata nel 1918, la Suva occupa circa 4500 collaboratrici e collaboratori nella sede principale di Lucerna, nelle 18 sedi di agenzia presenti sul territorio svizzero e nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di diritto pubblico, assicura circa 130 000 imprese con due milioni di lavoratrici e lavoratori contro le conseguenze degli infortuni sul lavoro e nel tempo libero e delle malattie professionali. Le persone disoccupate sono automaticamente assicurate alla Suva. Su mandato della Confederazione gestisce inoltre l’assicurazione militare e l’assicurazione contro gli infortuni per le persone coinvolte in provvedimenti dell’assicurazione per l’invalidità. Il ventaglio di servizi e prestazioni della Suva comprende prevenzione, assicurazione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e distribuisce gli utili agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio della Suva sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la Confederazione.

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