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Prevenzione degli infortuni alla BLS: un occhio alla sicurezza

Lavorare sulla cultura della sicurezza: questa la risposta della BLS contro l’elevato numero di infortuni. Quattro responsabili raccontano successi ed esperienze rivelatrici.

Text: Stefan Joss, Foto: Fabian Hugo
16.07.2025
ca. 5 min

Indice

Nel 2022 la Direzione dell’azienda di trasporto svizzera BLS SA, guidata dal nuovo CEO Daniel Schafer, ha lanciato un segnale forte: sensibilizzare sul tema della sicurezza con una campagna di comunicazione con l’obiettivo di ridurre gli infortuni professionali alla BLS e rafforzare la cultura della sicurezza. All’epoca l’azienda registrava un numero di infortuni superiore alla media delle imprese ferroviarie. Anche le cifre relative agli infortuni non professionali erano molto elevate. Infatti molti collaboratori e collaboratrici della BLS praticano attività sportive nel tempo libero, dallo sci al mountain biking, dall’escursionismo al parapendio.

«Fin dall’inizio avevamo ben chiaro un punto», ricorda Matthias Grossenbacher, esperto Individuo e cultura. «Per migliorare la cultura della sicurezza è fondamentale che tutti i settori della BLS remino nella stessa direzione: risorse umane, produzione ferroviaria, infrastruttura, mobilità viaggiatori e trasporto merci».

La comunicazione da sola non basta

Il 2023 è stato un anno di preparazione e di confronto su domande quali «Cosa intendiamo per cultura della sicurezza alla BLS?» o «Cosa ci aspettiamo dai nostri quadri direttivi?».

Lo stesso anno è stata lanciata la campagna di comunicazione Bodyguard, ispirata all’idea che ciascuno dovrebbe essere il proprio bodyguard quando si tratta di sicurezza personale. Messaggio: tutti noi vogliamo tornare a casa in perfetta salute. Per accompagnare visivamente la campagna è stato scelto un occhio stilizzato ripreso da una campagna precedente. Com’era prevedibile, questa iniziativa non è bastata a ridurre gli infortuni sul lungo periodo. «I risultati ottenuti sono stati ben al di sotto delle aspettative» ricorda il promotore della campagna Simon Läderach. In un primo momento gli infortuni professionali sono diminuiti, ma dopo poco tempo hanno subito un’impennata. «A quanto pare il nostro messaggio non era stato recepito».

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«La campagna di comunicazione è stata accompagnata visivamente da un occhio stilizzato che molte collaboratrici e collaboratori conoscevano già da una campagna precedente.»

L’esempio dei quadri direttivi

Per sviluppare una cultura della sicurezza è fondamentale il comportamento dei quadri direttivi. Questa evidenza ha portato i responsabili a rivedere completamente il corso sulla leadership come leva per la sicurezza sul lavoro. Ora il corso comprende un modulo e-learning incentrato sugli aspetti giuridici e un workshop moderato di mezza giornata. «L’offerta formativa suscita grande interesse» afferma Simon Läderach. «Le otto sessioni proposte annualmente registrano sempre il tutto esaurito e le persone che vi partecipano apprezzano molto i contenuti di taglio pratico».

Confrontarsi per trovare soluzioni

Il responsabile Costruzione e manutenzione dell’ambito Infrastruttura ha condotto un’analisi approfondita dei dati sugli infortuni per capire quali tipi di infortunio si verificano nei diversi team. Su questa base sono state sviluppate soluzioni comuni. In occasione di un evento, ad esempio, è stato allestito uno stand dedicato alla sicurezza. Direzione e personale hanno definito insieme priorità specifiche per gli audit sul posto di lavoro con l’obiettivo di prevenire gli infortuni professionali in modo ancora più efficace. Inoltre il messaggio «tornare a casa in perfetta salute» è stato veicolato e discusso a tutti i livelli gerarchici. Queste misure potrebbero aver contribuito a ridurre drasticamente il numero degli infortuni dalla metà del 2024.

In forma al lavoro

Michaela Steuber è responsabile Gestione della salute in azienda. Per promuovere la buona forma fisica del personale ha lanciato la campagna FIT@BLS. Nell’ambito di questa iniziativa sono stati proposti workshop di movimento che prevedevano esercizi di compensazione (anche con il Theraband). «Le sollecitazioni fisiche cambiano molto da un gruppo professionale all’altro. Una macchinista sta seduta a lungo, un assistente ferroviario percorre lunghe distanze a piedi. Per questo abbiamo adeguato i workshop in funzione dei gruppi professionali (personale di officina, macchiniste e macchinisti, assistenti ferroviari, costruttori e costruttrici di binari, personale forestale e personale d’ufficio)».

Le collaboratrici e i collaboratori beneficiano di molte altre offerte nell’ambito della promozione della salute in azienda, tra cui la vaccinazione contro l’influenza su base volontaria, vaccinazioni specifiche facoltative in base all’attività (ad es. quella contro le zecche per il personale forestale), workshop della Suva sulla prevenzione personale degli infortuni e su più sicurezza in bici grazie alla realtà virtuale nonché iniziative come Bike to work o la corsa aziendale B2Run Bern.

Verso una maggiore sicurezza

A metà 2024 gli infortuni sono diminuiti in modo significativo. «Siamo consapevoli che si tratta di un risultato parziale e che non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo finale. La cultura della sicurezza è un processo continuo» confida Matthias Grossenbacher. «È la combinazione di questi tre approcci ad aver fatto la differenza».

Una chiave del successo è il Comitato per la sicurezza, nel quale sono rappresentati tutti i settori della BLS. Si riunisce quattro volte all’anno per coordinare le misure. Michaela Steuber descrive questa collaborazione con una metafora: «Siamo come ingranaggi che si muovono in sincronia per garantire insieme una maggiore sicurezza». Il Gruppo principale e il Comitato possono riprendere le idee valide adottate dai singoli settori e replicarle nell’intera azienda.

Passo dopo passo verso la cultura della sicurezza

Anja Schmid aggiunge: «In futuro vogliamo realizzare dei workshop direttamente con le collaboratrici e i collaboratori. Abbiamo infatti capito che per avere successo dobbiamo coinvolgerli». Le persone neoassunte devono entrare subito in contatto con la cultura della sicurezza, ad esempio durante la giornata di benvenuto.

Tutte queste misure sono sostenute e rafforzate dalla campagna di comunicazione Bodyguard. Quest’ultima è stata lanciata con grandi striscioni soprattutto nelle officine, una pagina SharePoint con video esplicativi, quiz online e modelli per i quadri su come condurre un workshop. Il tema della sicurezza è stato affrontato anche in occasione di eventi con i quadri direttivi e il personale. Ora vengono introdotti gradualmente nuovi elementi. Simon Läderach: «Nel 2025 vogliamo ad esempio realizzare dei video talk con le collaboratrici e i collaboratori su temi legati alla sicurezza e sull’importanza di dire STOP. È un modo per coinvolgere il personale e creare vicinanza».

Consigli della BLS

  • Far riflettere i quadri direttivi «Diamo ai quadri direttivi la possibilità di riflettere sul proprio comportamento in materia di sicurezza: quanto sono attenti? Quali temi legati alla sicurezza trattano con il proprio team?» Simon Läderach
  • Scegliere gli obiettivi con attenzione: «Un obiettivo mirato unicamente a ridurre gli infortuni non tiene conto della gravità delle lesioni e dà un segnale sbagliato. L’obiettivo deve essere quello di promuovere la cultura della sicurezza». Simon Läderach
  • Coinvolgere il personale: «Le collaboratrici e i collaboratori sostengono la cultura della sicurezza se sono coinvolti nel processo, ad esempio in discussioni e workshop». Anja Schmid
  • Piccolo gruppo di lavoro: «È consigliabile affidare l’elaborazione dei contenuti a un gruppo di lavoro piccolo e affiatato e coinvolgere i vari settori quando serve». Anja Schmid
  • Basarsi su dati concreti: «Vale la pena definire le misure basandosi su dati oggettivi. Quali sono le attività nel tempo libero con la percentuale di infortuni più alta? Possiamo intervenire sui comportamenti o sulle condizioni strutturali per prevenire questi infortuni?» Michaela Steuber
  • Collaborare invece di pensare per comparti stagni: «Dobbiamo abbandonare la mentalità a comparti stagni e lavorare insieme per garantire condizioni di lavoro sane e sicure». Michaela Steuber
  • Repetita iuvant: «Nello sviluppo della cultura si possono ripetere i temi importanti. Non dobbiamo essere innovativi ad ogni costo». Matthias Grossenbacher
  • Passi piccoli, ma concreti: «Sviluppare una cultura della sicurezza è un percorso impegnativo che va affrontato a piccoli passi visibili, valorizzando ogni traguardo raggiunto». Matthias Grossenbacher

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