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22 agosto 2022 | di Caspar Türler

Doppia sfida a settembre: gli SwissSkills e lo studio al Politecnico

Grazie alla voglia di migliorarsi, il ticinese Elia Falconi (20), operatore in automazione neodiplomato, partecipa agli SwissSkills 2022. Consiglia agli apprendisti di dare la priorità alla sicurezza.

Indice

      «Già prima del tirocinio mi appassionava la meccanica e l’elettrotecnica. Questa è stata una delle ragioni per cui ho scelto di diventare operatore in automazione. Mi sono reso conto che questa professione mi apre svariate porte data la sua applicazione in diversi ambiti.
      Sono quindi molto soddisfatto della scelta fatta e posso sicuramente incoraggiare chi sta valutando ancora un apprendistato a livello tecnico. Infatti, sia in ambito hardware (parte pratica) che in quello software (parte di programmazione), gli operatori in automazione sono molto richiesti sul mercato del lavoro svizzero. 
      Il futuro è ancora più luminoso per chi può partecipare ai campionati svizzeri delle professioni (SwissSkills) e confrontarsi con i peers a settembre a Berna».

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      Elia Falconi sta preparando un sistema pneumatico con attuatori e pulsanti. Si tratta di un lavoro classico che permette a un apprendista di capire il loro funzionamento.

      Abbiamo chiesto a Elia di rispondere a cinque domande.

      Cosa significa per te il tuo lavoro? 

      Quando ho iniziato il tirocinio ero certo di aver preso la strada giusta, anche se non sapevo cosa avrei trovato. Con il tempo mi sono accorto che tutto ciò che ho appreso durante la formazione mi è utile anche nella vita di tutti i giorni. Essere operatore in automazione mi permette di coltivare le mie passioni ma anche di continuare gli studi accademici dato che ho conseguito, parallelamente all’AFC, la maturità professionale.

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      La professione «operatore/trice in automatizione» apre molte porte a causa della sua applicazione in diversi ambiti tecnici.

      Come ti sei comportato in una situazione pericolosa sul lavoro? Ti è già capitato di fermarti e dire «STOP» in caso di pericolo?

      Sì, è già successo. Mi ricordo che ho dovuto dire «STOP» e mi sono fermato perché non erano state prese le giuste precauzioni per garantire di lavorare in sicurezza. Ricordo un caso in cui  la corrente era stata inserita nella locomotiva prima che il lavoro di manutenzione ad un armadio elettrico fosse concluso.
      In quel momento – oltre allo spavento – ho dovuto interrompere immediatamente il lavoro che stavo svolgendo per non rischiare di prendere la scossa. Quindi bisogna sempre essere responsabili e avere il buonsenso di dire «STOP» quando si vede o ci si trova in una situazione pericolosa per sé o per i colleghi.

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      Alcuni utensili necessari per un operatore in automazione.

      Quali consigli hai per i nuovi apprendisti?

      Mai prendere una scorciatoia per quanto riguarda la propria sicurezza! Ad esempio, il materiale messo a disposizione per lavorare in sicurezza va sempre utilizzato: serve per evitare danni a te stesso. Gli occhiali sono importanti quando si lavora con utensili e macchine elettriche che producono detriti e quindi bisogna sempre indossarli.
      Fare un lavoro in fretta senza la protezione idonea può avere conseguenze gravissime. Secondo me le regole vitali sono sempre da rispettare, anche quando si deve lavorare sotto stress. Durante il tirocinio si acquisiscono molte nozioni pratiche sulla prevenzione che servono anche nella vita quotidiana.

      Come è cambiato il lavoro da quando sei diplomato?

      Da quando lavoro come operaio ricevo dei lavori con maggiore responsabilità, il che mi fa molto piacere. Ogni tanto succede che, essendo un giovane operatore in automazione, posso aiutare operai più anziani per quanto riguarda le conoscenze legate ad una modernizzazione della professione. Nell’ambito di questo lavoro di squadra, apprezzo molto il fatto di poter dare il mio supporto e allo stesso tempo di approfittare delle esperienze e delle qualifiche degli altri colleghi. 

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      Elia Falconi svolge un lavoro di manutenzione in un vagone ferroviario.

      Cosa ti ha motivato a partecipare agli SwissSkills?

      Si tratta di una grande opportunità per me e il mio collega Patrick. Non vediamo l’ora di partecipare alla competizione e di rappresentare il Ticino in qualità di giovani e motivati operatori in automazione. Personalmente mi attira la possibilità di poter confrontare le mie competenze con quelle di altri concorrenti. Ringrazio anche il mio datore di lavoro FFS e i centri di formazione Login sia a Bellinzona che a Yverdon-les-Bains che mettono a disposizione spazi e materiale necessari per una preparazione mirata per questa competizione.
      Cerco di non aver aspettative troppo alte, ma siamo ambiziosi e cercheremo di dare il massimo. Essere stato scelto per partecipare agli SwissSkills mi ha ulteriormente motivato ad intraprendere una nuova sfida: studiare ingegneria meccanica al Politecnico di Losanna. La doppia sfida raddoppia l’adrenalina…

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