Per posare una canalizzazione di uno stadio in costruzione occorre scavare una fossa profonda due metri. Un operaio della ditta di genio civile addetta ai lavori si trova nello scavo quando improvvisamente una delle pareti verticali cede. L'uomo non ha nessuna possibilità di mettersi in salvo, ma viene sepolto fino al busto da mezzo metro cubo di terra e schiacciato contro la parete di fronte.
Nonostante il soccorso immediato dei colleghi che cercano di liberarlo con una pala, l’operaio viene trasportato all'ospedale con gravi lesioni interne. I medici gli riscontrano fra l'altro la lacerazione di fegato, reni e milza, nonché numerose costole rotte.
Gli scavi a partire da una profondità di 1,5 m devono essere messi in sicurezza. Nel caso in questione però nessuno ha adottato le misure necessarie per prevenire possibili cedimenti. Se lo scavo fosse stato puntellato o inclinato sufficientemente per garantirne la stabilità, l'infortunio non sarebbe accaduto. L’operaio è stato fortunato a salvarsi, in quanto simili incidenti hanno spesso un esito letale.
Questo infortunio si sarebbe potuto evitare rispettando la seguente regola vitale per chi lavora nell'edilizia:
In caso di mancato rispetto di una regola vitale bisogna dire STOP, sospendere i lavori, eliminare il pericolo e solo dopo riprendere i lavori.