Infortuni nel calcio femminile: «Ero in forma e poi è tutto finito»
Gli infortuni fanno parte della quotidianità di molte calciatrici. La giovane attaccante della Nazionale Iman Beney e la preparatrice atletica Mélanie Pauli spiegano perché una prevenzione mirata è importante anche nel calcio amatoriale.
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Il fischio d’inizio dei Campionati europei di calcio femminile è previsto il 2 luglio e darà via a un evento che va ben oltre lo sport: una festa del calcio, ma soprattutto una vetrina importante per le giocatrici finora rimaste nell’ombra dei colleghi maschi. L’attesa è palpabile; in campo e fuori. Ci sono buone probabilità che Iman Beney possa giocare la partita inaugurale tra la Svizzera e la Norvegia. La diciottenne attaccante degli Young Boys, considerata uno dei maggiori talenti del calcio svizzero, sa bene cosa significhi dover lottare per guadagnarsi questa vetrina.
Nell’estate 2023, a soli 16 anni, figurava tra le convocate ai Campionati del mondo in Australia. Pochi giorni prima della partenza, durante uno degli ultimi allenamenti, ha subito un grave infortunio: rottura del legamento crociato. La diagnosi è stata uno shock. «Non volevo crederci» ricorda Iman. Oltre a dover affrontare il dolore fisico, è caduta in un profondo stato di sconforto. «Ero in forma e improvvisamente era tutto finito».
Due settimane dopo è stata operata a Bienne. «Da quel momento ho iniziato a stare meglio» racconta Iman durante l’intervista nella Mixed Zone allo stadio Wankdorf. Il padre, che in passato ha giocato nel ruolo di portiere e si è rotto anche lui il legamento crociato, le ha regalato un quadernetto nel quale annotare ogni giorno i progressi. «Ho imparato a capire e ad ascoltare il mio corpo». Oggi Iman sa quando le serve una pausa o un momento per recuperare le forze. «A volte salto perfino un allenamento se non mi sento al massimo della forma».
Iman Beney, giocatrice degli Young Boys e della Nazionale
«A volte salto perfino un allenamento se non mi sento al massimo della forma»
Diversi fattori in gioco
Molte calciatrici condividono l’esperienza vissuta da Iman. La rottura del legamento crociato è molto più frequente tra le donne che tra gli uomini. Secondo alcuni studi il rischio sarebbe da due a tre volte superiore, secondo altri addirittura fino a otto volte. Un’esperta in materia è Mélanie Pauli, preparatrice atletica dell’Associazione Svizzera di Football (ASF), che da anni si occupa degli infortuni nel mondo del calcio femminile. «Questo maggior rischio per le donne è dovuto a molteplici fattori come differenze anatomiche e biologiche o sbalzi ormonali, ma anche ad aspetti biomeccanici». Inoltre, accade spesso che le ragazze inizino più tardi la preparazione atletica nonostante incomincino presto a giocare nelle leghe ad alte prestazioni.
Piccoli esercizi, grandi risultati
Mélanie Pauli si impegna da anni per una cultura della prevenzione in allenamento. Lo scopo è sviluppare una routine e il giusto atteggiamento a tutti i livelli, dallo sport amatoriale alla Nazionale, sia per gli uomini che per le donne. «Fare prevenzione è come lavarsi i denti» afferma Mélanie. Lo fai regolarmente per ridurre i rischi, non solo quando senti dolore». Il suo approccio prevede stimoli di allenamento brevi e mirati da integrare negli allenamenti regolari. È valido soprattutto per lo sport amatoriale, dato che la maggior parte delle squadre si allena solo due o tre volte alla settimana.
La prevenzione degli infortuni si concentra sui «big four»: caviglie, ginocchia, anche e catena posteriore, ossia glutei, muscoli posteriori della coscia e polpacci. Allenare correttamente questa muscolatura aiuta a stabilizzare il ginocchio e a controllare meglio le sollecitazioni. Gli esercizi specifici non mancano (vedi testo e foto più sotto in questa pagina).
Di nuovo in forma dopo la rottura, poco prima dei Mondiali 2023, del legamento crociato: Iman Beney, giovane talento dello YB Frauen.
Nella Nazionale questi esercizi sono da tempo prassi consolidata. E quello che vale per lo sport agonistico vale anche per lo sport amatoriale, con qualche adeguamento. Mélanie è convinta: «Prima si inizia, migliori sono i risultati e minore è il rischio di infortunio». Anche nella prevenzione degli infortuni nel calcio (femminile), prima si stabilisce una routine, migliori sono i risultati. «La prevenzione deve diventare un automatismo. Meglio cominciare già nell’infanzia attraverso il gioco».
Perché questo obiettivo diventi realtà, anche gli allenatori e le allenatrici devono fare la loro parte. «La prevenzione è inclusa nella formazione ormai da tempo, ma l’implementazione rimane lacunosa». Nell’intervista riportata più in basso in questa pagina, Angela Gebert spiega che non si considerano abbastanza le differenze tra uomini e donne. «Queste differenze hanno però un influsso sui rischi e sull’impostazione dei programmi di prevenzione». Per Mélanie è quindi fondamentale far capire l’utilità di ogni esercizio. «È proprio questa consapevolezza che integriamo nei corsi di formazione (continua) per le allenatrici e gli allenatori».
Mélanie Pauli, preparatrice atletica femminile dell’Associazione Svizzera di Football (ASF).
«Prima si inizia, migliori sono i risultati e minore è il rischio di infortunio»
Grande entusiasmo per gli Europei in casa
man Beney sa bene quanto sia importante una prevenzione efficace degli infortuni. Nell’ottobre 2024 è tornata in campo per la sua prima partita con la Nazionale dopo la rottura del crociato, fornendo una prestazione impressionante. Nella primavera del 2025 ha subito una nuova lesione ai legamenti, che però non l’ha fermata a lungo: a maggio le ragazze degli Young Boys hanno conquistato il titolo di campionesse svizzere, anche grazie a un rigore calciato da Iman. «Ho la testa libera. Non ho più nessun blocco mentale».
Il suo pensiero è rivolto agli Europei in casa, in occasione dei quali spera di poter mostrare tutto il suo talento a un pubblico numeroso. «Poter giocare in Svizzera sarebbe la realizzazione di un sogno» confida Iman. L’entusiasmo attorno a UEFA Womenʼs EURO 2025 è anche una grande opportunità. E chissà che sugli spalti non sieda già la prossima stella del calcio svizzero femminile.
Intervista alla dottoressa Angela Gebert, esperta in scienze motorie
La dottoressa Angela Gebert, esperta in scienze motorie, spiega perché le calciatrici si infortunano spesso in modo grave e qual è il ruolo degli oggetti e dei materiali usati in campo
Dr. Angela Gebert
«La prevenzione in base al genere deve diventare parte integrante della formazione degli allenatori e delle allenatrici, non solo nello sport agonistico.»
Angela Gebert, ha analizzato diverse ricerche sulle lesioni nel calcio. Quanto sono grandi le differenze tra uomini e donne?
Nello sport agonistico le differenze tra uomini e donne sono evidenti. Le rotture del legamento crociato, ad esempio, sono da due a tre volte più frequenti nelle donne, indipendentemente dall’età e dal livello di gioco. È interessante notare che le lesioni sono generalmente causate da un brusco stop, un salto o un cambio di direzione, quindi senza contatto fisico con l’avversario.
Come mai?
Il rischio di infortunio dipende da molti fattori. Le donne ad esempio hanno mediamente un bacino più largo; cosa, questa, che influisce sull’asse delle gambe e sulla stabilità delle ginocchia. Esistono inoltre differenze nel controllo neuromuscolare del tronco e delle anche, che comportano un carico maggiore sull’articolazione del ginocchio nelle donne. Anche gli oggetti e i materiali utilizzati in campo hanno la loro importanza.
In che senso?
Benché abbiano generalmente un piede più piccolo, le donne giocano con gli stessi palloni degli uomini. Sarebbe consigliabile un pallone di taglia 4 come quello del calcio a 5. Bisognerebbe ridurne anche il peso, per tenere conto delle caratteristiche fisiologiche delle donne. Infine le scarpe: spesso sono fabbricate per piedi maschili.
Nel calcio femminile sono frequenti anche le lesioni alla testa e le commozioni celebrali. Quali fattori influiscono in questo caso?
Diversi studi hanno confermato il rischio più elevato di commozioni cerebrali. È interessante osservare che anche queste lesioni si verificano più spesso in assenza di contatto fisico, ad esempio a seguito di un colpo di testa o di una caduta. Tra le possibili cause figurano il minore sviluppo dei muscoli della nuca, una maggiore accelerazione della testa in caso d’impatto e differenze nella regolazione ormonale o nell’elaborazione neurologica.
Il problema delle lesioni riguarda soprattutto lo sport agonistico?
Gli infortuni sono un grave problema anche nel calcio di base femminile. Purtroppo i dati per il calcio amatoriale sono molto lacunosi. Se nel calcio d’élite vengono documentati anche i più piccoli infortuni, nello sport amatoriale molte lesioni non vengono notificate, soprattutto se non ci si rivolge a un medico. Nel campo della ricerca esiste inoltre un netto divario di genere: tra il 2017 e il 2021, solo il 15 per cento degli studi di medicina dello sport dedicati al calcio si è focalizzato esclusivamente sulle donne.
Cosa auspica per il futuro?
A livello di prevenzione nel calcio femminile mi auguro che ci si concentri maggiormente sul fisico della donna e sulle sue esigenze. La prevenzione in base al genere deve diventare parte integrante della formazione degli allenatori e delle allenatrici, non solo nello sport agonistico. È l’unico modo per ridurre gli infortuni a lungo termine.
Chi è Angela Gebert? Angela Gebert ha conseguito un diploma di insegnante di educazione fisica e un dottorato in scienze motorie. Quale senior researcher presso l’istituto di ricerca sociale Lamprecht & Stamm si occupa da anni di prevenzione degli infortuni nel calcio amatoriale.
Esercizi dell’Associazione Svizzera di Football
Nello sport amatoriale come in quello d’élite, la prevenzione inizia dal riscaldamento. Esercizi semplici come quelli proposti dall’ASF aiutano a rafforzare le ginocchia e il tronco, migliorano la stabilità e riducono sensibilmente il rischio di infortunio. Due esempi sono il deadlift a gamba singola e la camminata schiena contro schiena.
Il deadlift a gamba singola
Il deadlift a gamba singola permette di allenare l’equilibrio, i glutei e la muscolatura del tronco.
Come fare:
In equilibrio su una gamba con il ginocchio leggermente piegato, sollevare l’altra gamba, piegare il busto in avanti e stendere le braccia il più possibile in avanti. Mantenere la posizione per due secondi e tornare nella posizione di partenza.
Visto da davanti, il ginocchio della gamba di appoggio non deve cedere né verso l’interno né verso l’esterno. Di profilo è leggermente piegato. L’altra gamba e il busto devono essere mantenuti il più possibile orizzontali e allineati.
L’esercizio può essere svolto anche in coppia, tenendo un pallone tra le mani. Una persona dà piccoli colpi al pallone e l’altra cerca di mantenere la posizione.
Durata dell’esercizio: 25 secondi per lato
La camminata schiena contro schiena
La camminata schiena contro schiena attiva la catena anteriore e posteriore, nello specifico i glutei, gli ischiocrurali (muscoli nella zona posteriore della coscia) e la zona lombare.
Come fare:
Due persone si posizionano schiena contro schiena e piegano le ginocchia fino a formare un angolo di quasi 90 gradi, mantenendo la schiena dritta. Una delle due tiene un pallone con le braccia distese davanti al corpo.
La persona con il pallone inizia a spingere all’indietro in modo controllato, usando la forza delle gambe. L’altra fa da freno opponendo una leggera resistenza. In questo modo la coppia si muove lentamente in una direzione.
Poi si scambiano i ruoli: la persona senza il pallone spinge all’indietro e l’altra oppone resistenza, finché la coppia torna al punto di partenza.
Durata: Circa 10 secondi per ogni sequenza
In questo documento dell’Associazione Svizzera di Football trovate altri esercizi per migliorare la stabilità.
Consigli per le allenatrici e gli allenatori
cercate esercizi di prevenzione efficaci e motivanti da proporre all’inizio di ogni sessione di allenamento? L’Associazione Svizzera di Football ne propone per ogni età e livello.