«Senza i miei cari non sarei arrivato così lontano»
Dopo un incidente in allenamento, il bobbista Sandro Michel ha rischiato di perdere una gamba. Ha affrontato un lungo percorso di reinserimento durante il quale ha sempre potuto contare sulle persone a lui vicine. Un aiuto imprescindibile per superare il doloroso cammino verso la normalità.
Indice
«Mi sono chiesto se sarei mai riuscito a tornare alla vita»
Febbraio 2024, pista da bob di Altenberg, Germania. In una frazione di secondo la vita di Sandro Michel viene sconvolta. Il frenatore viene sbalzato fuori dal bob e scivola privo di sensi lungo la pista. Nella zona di arrivo il bob torna indietro e lo investe. L’impatto è violentissimo. Anca frantumata, polmone contuso. Si valuta persino l’eventualità di amputare la gamba. La vita di Sandro è appesa a un filo.
««Le cicatrici mi ricordano ogni giorno la lotta per tornare alla vita»»
Sandro Michel
«Oggi faccio fatica soprattutto ad allacciare le scarpe» afferma Sandro sorridendo. A 16 mesi dall’incidente si allena al centro sportivo di Filzbach insieme ai compagni di squadra. Il merito del suo rapido recupero è anche delle persone che gli sono vicine. La Suva chiede a tre di loro un parere e qualche consiglio.
La compagna Sina Halter
«Andavo a trovarlo quasi tutti i giorni»
Il bob non mi ha mai fatto paura. Non mi preoccupavo per Sandro. La notizia dell’incidente mi ha quindi spaventata molto. Quando siamo arrivati all’ospedale di Dresda, mi sono sentita sollevata. Sandro era cosciente. Addirittura scherzava.
Alla clinica di Bellikon gli facevo visita quasi ogni giorno. Ma prima del suo rientro a casa l’incertezza è tornata: ce l’avremmo fatta? Già i gradini davanti a casa sembravano un ostacolo insormontabile. Grazie al sostegno della famiglia di Sandro e delle persone a me vicine non mi sono mai sentita sola.
Ripetevo sempre a Sandro: «Con me puoi parlare di tutto. Ti ascolto». Se io andavo in crisi, lui mi ascoltava.
Sono felice di poter condividere di nuovo tante esperienze con lui. Fino a poco tempo fa una passeggiata insieme sarebbe stata impensabile. L’incidente ci ha spinto a rivedere il nostro modo di comunicare. Parliamo apertamente delle nostre preoccupazioni. Questo ha rafforzato la nostra relazione».
I consigli di Sina Halter
- Non dimenticare se stessi: non trascurare il tuo benessere quando ti occupi di una persona infortunata. Concediti momenti spensierati che ti aiutano a ricaricare le batterie.
- Comunicare: cerca di capire quando la persona vuole parlare dell’incidente e quando no e adeguati.
Il datore di lavoro Stefan Hönisch
«La salute prima di tutto»
Dopo l’incidente il padre di Sandro ci informava sul suo stato di salute. Abbiamo sottolineato subito due aspetti: Sandro doveva concentrarsi sulla guarigione, noi in ufficio avremmo pensato al resto; avrebbe mantenuto il suo posto poco importa quanto sarebbe stato assente. Era inoltre importante tenere al corrente anche il resto del personale. Tutti erano molto preoccupati per lui. Quando un paio di giorni dopo l’incidente Sandro mi ha telefonato, abbiamo parlato per circa due ore. Ci ha fatto bene.
I consigli di Stefan Hönisch
- Favorire l’integrazione nel team: accogli la persona infortunata a braccia aperte e falla sentire importante, anche se all’inizio lavorerà poco e passerà il tempo soprattutto a bere caffè e a parlare.
Il case manager Labinot Neuhaus
«La sua motivazione mi ha impressionato»
Ho sentito Sandro regolarmente per telefono. Fin dall’inizio ho capito che da sportivo professionista ha la mentalità giusta per andare avanti. Terapie, allenamenti muscolari, sedute di fisioterapia: è dura. Per Sandro è ovvio e naturale. Come case manager voglio costruire un rapporto di fiducia con i miei clienti e sapere come stanno. Con Sandro ci sentivamo regolarmente. Ci tenevo a fargli sentire il mio sostegno sul piano amministrativo ed emotivo. Credo che abbia funzionato.
I consigli di Labinot Neuhaus
- Per la persona infortunata: mantenere un contatto con il datore di lavoro per quanto possibile aperto e sincero affinché possa capire la situazione e dare sostegno.
- Per il datore di lavoro: avere fiducia. La maggior parte delle persone infortunate non vuole approfittare della situazione.
Vi interessano altri consigli dalle persone vicine all’infortunato? La versione integrale è disponibile dal 15 settembre 2025 qui sul nostro sito.