Radiazioni non ionizzanti: qual è l’adeguata radioprotezione?
Tutti i giorni siamo esposti alle radiazioni non ionizzanti, che possono provenire ad esempio dalla luce solare oppure da campi elettromagnetici. Per molte applicazioni professionali è tuttavia indispensabile una radioprotezione. Qui potete trovare le normative e le misure di protezione che mirano a garantire la massima sicurezza.
Indice
L'essenziale in breve
La luce visibile (VIS), i raggi infrarossi (IR), le microonde, le onde radio e quelle prodotte dalla telefonia mobile sono forme di radiazioni non ionizzanti. Tra queste rientrano anche le radiazioni ultraviolette, poiché hanno un’energia inferiore a 5 kiloelettronvolt.
Generalmente le radiazioni non ionizzanti non sono pericolose, tuttavia, in determinati casi è consigliabile prestare attenzione. Queste situazioni includono, ad esempio:
- Laser
- Apparecchi che emettono una forte luce visibile (VIS)
- Apparecchi che emettono forti raggi infrarossi o ultravioletti
- Interventi di riparazione degli impianti che utilizzano sorgenti di raggi UV (soprattutto nei casi imprevisti)
In questi casi è importante attenersi alle indicazioni di sicurezza del costruttore, adottare le misure di sicurezza necessarie e, se necessario, coinvolgere specialisti per una valutazione dei pericoli.
Radiazioni non ionizzanti: luce visibile e invisibile
Le radiazioni non ionizzanti provengono dalle sorgenti più svariate e vengono utilizzate in molte applicazioni tecniche. Qui potete informarvi sui potenziali pericoli e sulle modalità di utilizzo sicuro di laser, raggi UV, luce visibile e radiazione infrarossa.
Le diverse fonti di pericolo delle radiazioni non ionizzanti
Quando si utilizzato le radiazioni non ionizzanti è indispensabile valutare i rischi per la salute, nel concreto: Valutate l’intensità e la tipologia della sorgente.
Questo tipo di radiazioni può danneggiare gli occhi e la pelle. Procedete a un’individuazione dei pericoli per le seguenti sorgenti di radiazioni:
- laser delle classi da 1M a 4 e 3B
- forte irraggiamento UV
- infrarossi a partire da 200 °C
- luce visibile da una sorgente di radiazione molto luminosa
- campi elettromagnetici fino a 300 GHz
I valori limite sono indicati ai capitoli 3.2 e 3.5 della pubblicazione «Valori limite sul posto di lavoro». Nel settore pubblico e privato la materia è disciplinata dall’Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI).
Radiazione elettromagnetica ad alta e bassa frequenza
Download e ordinazioni
Ricerca